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Nessuno degli uomini o delle donne vissuti tra i secoli V e XV ebbe mai la consapevolezza di vivere nel Medioevo. L'idea di "età di mezzo" nacque per identificare un periodo di sospensione e di separazione tra il mondo classico e il mondo rinascimentale. Sin dall'origine della definizione, il Medioevo acquisì dunque una sua fisionomia non tanto grazie ai caratteri che lo contraddistinguevano, quanto in base a quelli che gli mancavano. Una connotazione che assai rapidamente si sviluppò in senso negativo. Secondo gli Umanisti, al Medioevo mancava la base culturale del mondo antico; i seguaci della Riforma di Lutero lo criticarono duramente per l'egemonia opprimente della Chiesa cattolica e, infine, gli Illuministi lo connotarono come epoca dominata da oscure superstizioni e credenze. Quasi come reazione a queste posizioni, nei secoli seguenti si sviluppò invece il mito di un Medioevo ricco di fascino e mistero, culla di molte delle istituzioni per come le conosciamo oggi. Questo libro è un viaggio alla scoperta di un'epoca fondamentale e complessa, che ha contribuito a delineare la fisionomia culturale e politica d'Europa. Oltre i luoghi comuni e l'immaginario collettivo, cosa fu davvero il Medioevo? Tra i temi trattati nel libro: L'invenzione del Medioevo; Tra età antica e alto Medioevo; Le migrazioni dei popoli germanici; L'Europa di Carlo Magno Universalismi e particolarismi: chiesa, impero e comuni; Lo spazio geografico; Il paesaggio e gli uomini; La mentalità e la cultura Monaci, frati, santi ed eretici; Donne, uomini e bambini. La vita in famiglia e lo studio Monarchie feudali, regni e signorie; La crisi del Trecento.